L’intera struttura della chiesa conduce l’occhio del fedele a concentrarsi sull’imponenza degli affreschi dell’abside.
Nella parte superiore, nel catino absidale, emerge la raffigurazione della Maiestas Domini: Cristo Pantrocratore, cioè onnipotente, è seduto in trono, all’interno di una mandorla coi colori dell’iride; con la mano destra benedice mentre con la sinistra regge un libro aperto sulle ginocchia in cui troviamo la scritta in esametri:

SUM DOMINUS MUNDI
LUX CELI
REXQUE PROFUNDI
IMPERO DISPONO
STRUO DESTRUO
DAMNOQUE CORONO

Particolare della mano
Particolare del libro

 

Il catino absidale

Anche a occhio nudo è visibile la differenza fra la parte inferiore del Pantocratore, dovuta ad integrazioni successive, e quella superiore, invece originale.
Attorno alla mandorla sono disposti i simboli alati dei quattro Evangelisti, mentre a destra del trono troviamo la Vergine, indicante il Figlio, e a sinistra, purtroppo poco leggibile, San Giovanni Battista col libro aperto.

Siamo, in questo modo, di fronte a una Deesis, raffigurazione in cui la Vergine e il Battista fungono da intercessori dell’umanità presso il Cristo Giudice, la cui gravità ed onnipotenza è sottolineata con forza dalle decise parole recate sul libro aperto e dai lineamenti del volto netti e severi, che appaiono sempre più tali man mano che ci si avvicina all’abside.

San Matteo
San Marco
San Giovanni
San Luca
Maria alla destra del trono
Giovanni Battista

La parte inferiore, riemersa grazie all’asportazione di un recente coro ligneo mal conservato e di scarsa rilevanza, presenta la raffigurazione di un lungo velario bianco continuo, con i lembi rigonfi, i cui bordi sono riccamente decorati da pietre preziose. Il margine sinistro è occupato dalla rappresentazione di un alto prelato che giace

su un letto funebre, ricoperto da una ricca stoffa verde, con due candelieri e due incensieri che adornano la scena.
Un’ampia lacuna non permette di vedere con interezza la figura, la cui identità, purtroppo, ci rimane ancora sconosciuta. Al di sopra di questo zoccolo sono presenti dodici personaggi acefali, ognuno con vesti proprie,

alcune delle quali tipicamente vescovili, e alcuni recanti in mano libri o altri attributi. Anche di questi l’interpretazione non è univoca: si tratta di Santi, intercessori presso il Cristo Giudice dell’anima del defunto, oppure dei dodici Apostoli.

Affresco riemerso sotto il coro ligneo che occupava la base dell’abside