Quest’anno la festività della Presentazione al Tempio di Gesù ricorre di domenica
assumendo liturgicamente un significato ancora più intenso.
Ricorrendo la festività della Presentazione al Tempio di Gesù in giorno di domenica, le nostre comunità ambrosiane possono rivivere più intensamente l’andare incontro di Simeone al piccolo Gesù, luce delle genti. In effetti, fin dai primi secoli, questa festa ha preso il nome di Incontro (Ipapante) e, in virtù delle parole rivolte da Simeone a Maria, ha stabilito un legame stupefacente fra il Natale e la Pasqua: Gesù è già da neonato segno di contraddizione e sulla Croce rivelerà, finalmente, il suo amore incondizionato per tutto l’uomo e per tutti gli uomini, a costo di portare su di sé il rifiuto, il tradimento, l’indifferenza. Sempre le parole di Simeone alla Madre “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”, ci ricordano che Maria è intimamente unita alla salvezza operata da Cristo e danno ragione di come, nei libri liturgici antecedenti al Vaticano II, il 2 Febbraio venisse inteso in chiave mariana; di questo carattere mariano rimane traccia nell’inno della liturgia delle ore e nelle antifone proposte dal messale ambrosiano per la processione con i lumi.
I lumi sono un simbolo caro ai fedeli tutti; al tempo stesso facciamo esperienza di come possano essere ridotti a mero oggetto sacro senza legami con la comunità e con i riti da essa celebrati. Ponendoli sotto la benedizione della Trinità, portandoli in processione e intuendone il rimando alla vera Luce, questi potranno essere la memoria viva di una comunità che ha celebrato con i corpi – e non solo con la mente – il mistero di Dio che, appunto, ha scelto di farsi corpo per venirci incontro.
(fonte: www.chiesadimilano.it)