Immagini e pensieri di una giornata di festa!

Pubblichiamo alcune fotografie della festa di saluto a don Franco e il testo dell’omelia della Santa Messa.


Omelia don Franco
8 settembre 2024 – S. Maria Rossa

Quali sono i doni per realizzare la vita?
Tantissimi, essenziali tre.
Il cuore/Cristo Gesù/ la Chiesa. Le tre C per facilitare la memoria.
Qualcuno invoca anche il fattore C? Non è la fortuna ad essere decisiva, perché ogni circostanza, anche sfortunata in presenza di questi fattori è per diventare  occasione di conversione e compimento.

IL CUORE. È questo senso religioso che ci fa cercare e ci fa riconoscere qual è la vita a cui apparteniamo veramente e per sempre.  Con la Preghiera del padre L. de Grandmaison chiediamo a Maria un cuore come il suo.

O Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.
Ottienimi un cuore semplice,
che non assapori la tristezza;
un cuore grande nel donarsi
e tenero nella compassione;
un cuore fedele e generoso
che non dimentichi nessun beneficio
e non serbi rancore per il male.
Forma in me un cuore dolce e umile,
un cuore grande ed indomabile
che nessuna ingratitudine possa chiudere
e nessuna indifferenza possa stancare;
un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo,
ferito dal Suo amore con una piaga
che non rimargini se non in Cielo. Amen.

CRISTO GESÙ. È l’ avvenimento più grande al mondo che è accaduto:
Dio si è fatto come noi per farci come Lui” (S. Ireneo)
Chiedo a Cristo Gesù di far memoria dell’incontro con cui mi ha attratto a sé e di aderire e rispondere al carisma con cui mi chiama ad essere cristiano.
“La gioia più grande della vita dell’uomo è quella di sentire Gesù Cristo vivo e palpitante nelle carni del proprio pensiero e del proprio cuore, il resto è veloce illusione o sterco”. È la vita della mia vita, Cristo. (L. Giussani)

LA CHIESA. È nella carne di Maria, immagine della Chiesa, che continua a prendere carne Cristo Gesù (grandioso il quadro di Franco Giuliano: Regina dei confessori della fede).
Così scriveva Don Andrea Santoro, martire in Turchia nel 2006: “Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e per permettere a Gesù di farlo, prestandogli la mia carne“.
È questa l’autocoscienza dell’uomo cristiano, che domando per me e per ciascuno di noi: amato da Cristo fino a diventare un solo essere con Lui, dono di carità e speranza da condividere con ogni uomo.
Uniti a Cristo impariamo dalla testimonianza dei santi.
“Cerco ogni giorno il volto dei santi per trovare conforto in ciò che ci comunicano”: dire sì rende possibile la sorpresa della vita vera.
“Ama e fa’ ciò che vuoi!” (S. Agostino)“Nell’esperienza di un grande amore tutto ciò che accade diventa avvenimento nel suo ambito”. (R. Guardini)

L’incontro con Cristo esalta il cuore e lo rende sempre più vivo, vivere la Chiesa non è la fotocopia sempre più sbiadita della presenza di Cristo, ma ne mostra tutta la sorprendente contemporaneità efficace…
L’avventura continua: “Ci si alza al mattino per andare a Messa… per farsi curare… per andare a lavorare… per i figli… Ci si alza per una esplosione in se stessi del fatto di Cristo” (L. Giussani)

A Crescenzago, a Lissone – Bareggia… Grazie!